Michael Crichton – L’isola dei pirati, recensione

E’ l’ ultimo romanzo di Crichton, pubblicato postumo. Spielberg ha acquisito i diritti per farne un film.

La vicenda ci trasporta nell 1660 circa a Port Royal in Giamaica, avamposto inglese nei Caraibi infestati dallo strapotere e arroganza dei Dons spagnoli, ancorchè l’Inghilterra e la Spagna siano in pace al momento.

La città, ricca, chiassosa, colorita e puzzolente è il covo dei pirati “legali” (privateers), abilitati all’esercizio da una lettera del governo reale. Nello stesso tempo proteggono la città dai galeoni spagnoli e contribuiscono con una parte del ricavato delle loro scorrerie alle casse del Governatore di Giamaica.

Leader dei bucanieri di Port Royal è Ned Yorke… no scusate questo è un altro libro, è Charles Hunter educato ad Harvard, ma perfettamente a suo agio nei panni del pirata, lanciato con la sua pulciosa ciurma alla cattura di un galeone pieno di tesori, ancorato nell’isola fortificata di Matanceros governata dal sanguinario Cazalla.

Divertente da leggere, ben ambientato, pieno di particolari racapriccianti, odori mefitici e donzelle spudorate.

Sicuramente Crichton ha letto il ciclo di Ned Yorke di Pope ambientato nei Caraibi e a Port Royal nello stesso periodo storico e sicuramente ne ha preso ispirazione per questa che mi sembra però un’opera minore.


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Michael Crichton – L’isola dei pirati


Tante volte ho scoperto autori e libri a me sconosciuti leggendo online commenti e recensioni.
Vorrei ricambiare il favore con questa rubrica 🙂