Carlos Ruiz Zafón – Il gioco dell’angelo, recensione

Carlos Ruiz Zafón - Il gioco dell'angelo

In quale altro romanzo trovate frasi come:
Era un sorriso nero e amaro come il caffè che inziava a salire
oppure
salii su un tram che aspettava vuoto come una grande trappola per topi di ferro battuto” ?

Uno che scrive così è fantastico da leggere anche senza una trama.
E la trama? Se avete letto “L’ombra del vento” sapete che sarà surreale e onirica, forse anche supernaturale, ma nella Barcellona gotica anni 20 qui splendidamente descritta, ci sta d’incanto.
Quello che mi ha conquistato è che si tratta di un horror-story ben scritta – complimenti anche al traduttore! – con un’ ironia che spesso ad altri autori difetta, e che rende la lettura puro intrattenimento.
Insomma mi è piaciuto moltissimo.

In breve: :

David Martin, un giovane scrittore con alle spalle una difficile e dolorosa situazione familiare, vive scrivendo novelle popolari sotto pseudonimo.
Gli capitano alcune cose importanti:

  • di innamorarsi perdutamente senza essere apparentemento corrisposto
  • di riuscire a prendere in affitto una casa “maledetta” in rovina marchiata da una misteriosa storia di sfortuna e di morte
  • di ricevere una eccezionale offerta da un ancor più misterioso editore in cambio di un strano libro scritto su commissione, un po’come vendersi l’anima in cambio in tanto denaro (Faust, dove sei?)

Arriva quindi il benessere materiale, ma assieme una discesa agli inferi, una spirale di sangue e di distruzione…

Qui vi lascio, per non togliervi il piacere di scoprire il resto.

Anche in questa opera di Zafon, appare il Cimitero dei Libri Dimenticati e lo stesso amore e passione profonda per i libri e la lettura.


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Carlos Ruiz Zafón – Il gioco dell’angelo
Carlos Ruiz Zafón - Il gioco dell'angelo


Tante volte ho scoperto autori e libri a me sconosciuti leggendo online commenti e recensioni.
Vorrei ricambiare il favore con questa rubrica 🙂